I Congressi internazionali di Scienze storiche precedono la formazione del Comitato: la prima riunione si ebbe a L’Aja nel 1898, ma il primo vero congresso si tenne a Parigi nel 1900, in contemporanea con le Olimpiadi e nel quadro delle iniziative per l’Esposizione mondiale. È l’avvio di un percorso verso la professionalizzazione degli studi storici e la creazione di istituzioni autonome capaci di renderla produttiva nel rapporto dialettico tra principio di nazionalità e aspirazione universalista, tanto che tedeschi e inglesi non parteciparono a quei lavori. Nel congresso successivo, Roma 1903, dedicato al dibattito metodologico, la partecipazione avviene per delegazioni nazionali ufficiali che cercavano anche di proporre le proprie ricerche per affermare la cultura e la potenza del proprio paese. Le stesse componenti di professionalizzazione e radicamento nelle istituzioni nazionali saranno rese evidenti dal Congresso di Berlino del 1908, a cui seguirà quello di Londra del 1913. Le vicende della Grande guerra fanno saltare l’appuntamento del 1918 previsto a San Pietroburgo e per il Congresso del 1923 venne scelto - proprio per il carattere simbolico della ripresa dopo la guerra - il Belgio: da quel momento inizia la storia comune tra Congressi e Comitato internazionale. Il Bureau organizzatore del Congresso di Bruxelles (presieduto da Henri Pirenne) si trasformò infatti anche in Comitato provvisorio con segretario Waldo G. Leland di quello che doveva divenire il Comité international. Il Bureau che venne eletto (con presidente Halvdan Koht, dopo che Pirenne aveva rifiutato la carica) preparò il Congresso di Oslo per il 1928. Prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale si tennero altri due Congressi: a Varsavia nel 1933 e a Zurigo nel 1938. Il Congresso previsto per il 1943 a Roma naturalmente non ebbe luogo e il primo congresso del dopoguerra, il IX della serie, si tenne a Parigi nel 1950. A Roma si tenne il X Congresso (1955): inizia quella che Jürgen Kocka ha definito la seconda fase della storia dei Congressi, quella dello scontro tra capitalismo e comunismo, a cui segue la terza quella della globalizzazione post 1989. L’XI Congresso si tenne a Stoccolma (1960), il XII a Vienna e poi nel 1970 a Mosca, nel 1975 a San Francisco, a Bucarest nel 1980, a Stoccarda nel 1985, a Madrid nel 1990, a Montreal nel 1995, a Oslo nel 2000. Gli ultimi congressi si sono svolti a Sidney nel 2005, ad Amsterdam nel 2010 e a Jinan dal 23 al 29 agosto 2015.
Questo XXII Congresso ha registrato una straordinaria partecipazione: quasi 2700 iscritti, provenienti da 90 paesi, anche grazie a due Fondi di Solidarietà (uno erogato dalla Shandong University e l’altro da una Fondazione olandese). Il Congresso si è articolato in 68 sessioni: 4 dedicate ai Major Themes, 27 a sessioni specialistiche, 18 Joint sessions, 19 tavole rotonde. Al termine dei lavori si è tenuta, il 29 agosto, l’Assemblea Generale del Cish che ha eletto il nuovo Presidente e il Bureau che rimarranno in carica per il prossimo quinquennio.
Sessanta anni dopo Federico Chabod, uno studioso italiano, il professor Andrea Giardina, è stato eletto – unanimemente - alla presidenza del Comitato. Entrano nel Bureau Eliana de Freitas Dutra (Università di Minas Gerais), Catherine Horel (Università Parigi I), Lorina Repina (Accademia russa delle Scienze), Joel Harrington (Vanderbilt University, Nashville), Krzysztof Makowski (Università Adam Mickiewicz, Poznan), Matthias Middel (Università di Leipzig). Rimangono in carica Pim Den Boer, Jie-Hyun Lim, Tao Wenzhao, Laurent Tissot. Assumerà la carica di Segretario Generale la professoressa Horel, mentre come Tesoriere è confermato il professor Tissot. La ex presidente, Marjatta Hietala, sarà Counsellor member del nuovo Bureau. L’Assemblea generale ha anche indicato la città di Poznan come sede del XXIII Congresso che si terrà nel 2020. Secondo i propri compiti istituzionali, la Giunta ha favorito, anche in occasione di questo Congresso, la partecipazione degli studiosi italiani che si è dimostrata particolarmente numerosa: con più di 60 iscritti è stata la quarta delegazione, dopo quella cinese, quella americana e quella francese. La Giunta pubblica alcune delle relazioni degli studiosi italiani. Nel corso del Congresso si è anche assegnato il primo Cish/Jaeger-LeCoultre International Prize of History, vinto dal professor Serge Gruzinski che, durante la cerimonia di premiazione, ha tenuto una conferenza dal titolo When The Eagle Visits the Dragon.
Bibliografia essenziale
Karl-Dietrich Erdmann, Toward a Global Community of Historians. The International Historical Congresses and the International Committee of Historical Sciences, 1898-2000. Edited by Jürgen Kocka, Wolfgang J. Mommsen and Agnes Blänsdorf, New York, Berghahn Books 2005
Michel François, Cinquante ans d’histoire du Comité International des Sciences Historiques, in «Bulletin Cish», n. 10 (1974-1976)
Gli Organismi internazionali affiliati al CISH si dividono in tre categorie: Comitati nazionali, Commissioni interne e Organizzazioni internazionali.
Gli studiosi italiani che attualmente hanno ruoli istituzionali in questi organismi:
Marilena Maniaci, Comité international de paléographie latine
Cristina Mantegna, Commission internationale de diplomatique
Giovanna Nicolaj, Commission internationale de diplomatique
Fulvio Pastore, Association internationale pour l’histoire de l’État et de l’administration
Giulia Lami, Commission Internationale des Études Historiques Slaves
Bianca Valota, Commission Internationale des Études Historiques Slaves
Bruna Bagnato, International Association of Contemporary History of Europe
Edoardo Tortarolo, International Commission for the History and Theory of Historiography
Maria Sofia Corciulo, International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions
Mario Di Napoli, International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions
Guido D'Agostino, International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions
Francesco Soddu, International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions
Sandro Guerrieri, International Commission for the History of Representative and Parliamentary Institutions
Rosa Smurra, International Commission for the History of Towns
Claudio Visentin, International Commission for the History of Travel and Tourism
Massimo De Leonardis, International Commission of Military History
Anna Maria Rao, International Commission on the History of French Revolution
Alfredo Canavero, International Commission on the History of International Relations
Brunello Vigezzi, International Commission on the History of International Relations
Francesco Lefebvre D’Ovidio, International Committee of Editors of Diplomatic Documents
Eugenio Refini, International Federation of Societies and Institutes for the Study of the Renaissance
Christian De Vito, International Social History Association
Massimiliano Ghilardi, Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte in Roma
I componenti dell'attuale Bureau sono stati eletti in occasione dell'Assemblea Generale dell'11 maggio 2021 e rimarranno in carica fino allo svolgimento del XXIV Congresso internazionale che si terrà nel 2026.
Prof.ssa Catherine Horel (Presidente)
Centre national de la recherche scientifique, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne
e-mail : horel.c@orange.fr
Prof.ssa Eliana DUTRA (Vice-presidente)
Instituto de Estudos Avançados Transdisciplinares
Universidade Federal de Minas Gerais
e-mail : erdutra@terra.com.br
Prof. Krzysztof Makowski (Vice-presidente)
Faculty of History
University of Poznan
makmak@amu.edu.pl
Prof. Edoardo Tortarolo (Segretario Generale)
University of Eastern Piedmont
Vercelli, Italy
edoardo.tortarolo@unipo.it
Prof. Sacha Zala (Tesoriere)
Swiss Academy of Humanities and Social Sciences – Dodis
University Bern
sacha.zala@cish.org
Prof. Joel Harrington
Vanderbilt University
joel.harrington@vanderbilt.edu
Prof. Hirotaka Watanabe
Teikyo University
Tokyo
Wtnbhi1954@gmail.com
Prof. Matthias Middell
Global and European Studies Institute
University of Leipzig
middell@uni-leipzig.de
Prof. Gunlög Fur
Institutionen för kulturvetenskaper/School of Cultural Sciences
Linnaeus University
Sweden
gunlog.fur@lnu.se
Prof. Nuno Gonçalo Monteiro
Instituto de Ciências Sociais
Universidade de Lisboa
nuno.monteiro@ics.ul.pt
Prof. Katalin Szende
Department of Medieval Studies
Central European University
Budapest
szendek@ceu.edu
Presidente onorario
Prof. Andrea GIARDINA
Scuola Normale Superiore di Pisa
e-mail: andrea.giardina@sns.it
Il C.I.S.H. (Comité International des Sciences Historiques) nasce il 15 maggio 1926 nel Palais de l’Athénée di Ginevra (lo stesso dove aveva sede la Croce Rossa). Si dava così concretezza all’idea proposta durante il V Congresso internazionale di Scienze storiche (che si era tenuto a Bruxelles nel 1923) da James T. Shotwell della Columbia University. Il Bureau organizzatore del Congresso di Bruxelles (presieduto da Henri Pirenne) si trasformò anche in Comitato provvisorio con segretario Waldo G. Leland che aveva ottenuto dalla Rockefeller Foundation, su mediazione dell’American Historical Association, i fondi necessari per riunire il quello che doveva divenire il Comité international. Il Bureau che venne eletto preparò il Congresso di Oslo per il 1933 e definì lo Statuto del Cish come emanazione di gruppi nazionali di storici, mentre dal 1950 vennero associate anche le organizzazioni internazionali delle diverse discipline. Si decise la pubblicazione di uno strumento bibliografico (poi denominato International Bibliography of Historical Sciences) e di rendere permanente la cadenza quinquennale dei Congressi. Quando scoppia la guerra sono 44 le nazioni che costituiscono il Comitato e, di queste, 14 sono extra europee. Il primo congresso del dopoguerra, il IX della serie, si tenne a Parigi nel 1950 anche per dar risalto alla fondazione dell’Unesco di cui il CISH fu parte attiva. Nel Bureau del dopoguerra fecero parte prima Luigi Salvatorelli e poi, dal 1952, Federico Chabod e a Roma si tenne il X Congresso (1955) quello in cui si confrontarono - non senza problemi - le storiografie che possiamo schematizzare del due blocchi.
Il Cish riunisce 53 Paesi ed è composto da Comitati Nazionali (che rappresentano le istituzioni di ricerca storica dei singoli paesi) e Organismi Internazionali e Commissioni interne. È diretto da un Bureau che esercita le funzioni di coordinamento e di operatività del Comitato. Oltre ai Congressi internazionali organizza, almeno ogni tre anni una Assemblea generale.

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