Il C.I.S.H. (Comité International des Sciences Historiques) nasce il 15 maggio 1926 nel Palais de l’Athénée di Ginevra (lo stesso dove aveva sede la Croce Rossa). Si dava così concretezza all’idea proposta durante il V Congresso internazionale di Scienze storiche (che si era tenuto a Bruxelles nel 1923) da James T. Shotwell della Columbia University. Il Bureau organizzatore del Congresso di Bruxelles (presieduto da Henri Pirenne) si trasformò anche in Comitato provvisorio con segretario Waldo G. Leland che aveva ottenuto dalla Rockefeller Foundation, su mediazione dell’American Historical Association, i fondi necessari per riunire il quello che doveva divenire il Comité international. Il Bureau che venne eletto preparò il Congresso di Oslo per il 1933 e definì lo Statuto del Cish come emanazione di gruppi nazionali di storici, mentre dal 1950 vennero associate anche le organizzazioni internazionali delle diverse discipline. Si decise la pubblicazione di uno strumento bibliografico (poi denominato International Bibliography of Historical Sciences) e di rendere permanente la cadenza quinquennale dei Congressi. Quando scoppia la guerra sono 44 le nazioni che costituiscono il Comitato e, di queste, 14 sono extra europee. Il primo congresso del dopoguerra, il IX della serie, si tenne a Parigi nel 1950 anche per dar risalto alla fondazione dell’Unesco di cui il CISH fu parte attiva. Nel Bureau del dopoguerra fecero parte prima Luigi Salvatorelli e poi, dal 1952, Federico Chabod e a Roma si tenne il X Congresso (1955) quello in cui si confrontarono - non senza problemi - le storiografie che possiamo schematizzare del due blocchi.
Il Cish riunisce 53 Paesi ed è composto da Comitati Nazionali (che rappresentano le istituzioni di ricerca storica dei singoli paesi) e Organismi Internazionali e Commissioni interne. È diretto da un Bureau che esercita le funzioni di coordinamento e di operatività del Comitato. Oltre ai Congressi internazionali organizza, almeno ogni tre anni una Assemblea generale.
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